Altri piccoli aneddoti e storie

I Pullman di Gheddafi
Vinicio Mais racconta ....
" Non mi era mai capitato di correre rischi seri per qualche errore nell' esecuzione di loghi e scritte pubblicitarie ma questo è ciò che accadde agli inizi degli anni '70 quando fui contattato dalla FIAT CAMERI in provincia di Novara per un lavoro molto importante. Mi commissionarono infatti l' esecuzione di un logo e delle scritte in alfabeto arabo da realizzare in vernice su diverse decine di Pulman destinati alla Libia del colonnello Gheddafi. Fin qui tutto normale se non fosse che essendo i testi scritti in arabo si correva il rischio di riprodurre un pezzetto di lettera araba un pò più lungo o più corto o leggermente diverso che poteva stravolgere involontariamente il senso di una frase, insomma c'era il serio rischio di creare un incidente diplomatico! Ed è per questo che io ed i miei collaboratori durante l' esecuzione del lavoro controllammo fino all' esasperazione ogni singola lettera e carattere. Alla fine mi sentii personalmente molto appagato e gratificato dai complimenti della Fiat e tirai un bel sospiro di sollievo! "


Il salvataggio delle 100 Campagnole
Vinicio Mais racconta ....
" Un simpatico aneddoto che rappresentò una svolta positiva per la nostra attività.
Alla fine degli anni '60 gli uffici di Corso Marconi 20 della Fiat a Torino mi contattano per eseguire la decorazione in vernice di un centinaio di Fiat Campagnole riproducenti scritte varie sulle fiancate da eseguirsi in lingua inglese ed accetto il lavoro prestigioso con entusiasmo.
Eseguo con i miei collaboratori la lavorazione all' aperto in vari piazzali degli stabilimenti della Fiat con procedura urgente. Dopo qualche giorno dalla fine dei lavori ricevo da un incaricato della Fiat una telefonata allarmante: la voce in tono contrariato mi comunica che avevamo commesso un madornale errore poiché avevamo scritto una parola senza una lettera consonante al suo interno per cui si ritrovavano con cento veicoli riproducenti un errore grammaticale presente nelle decorazioni.
'No', rispondo, 'Io ho fatto le cose esattamente come me le avete scritte voi, conservo ancora il testo originale in inglese battuto a macchina da scrivere che mi avevate consegnato assume all' ordine prima della lavorazione!' .
'Non è possibile che abbiamo commesso una svista simile, ci mostri questo testo!' , replica seccato il mio interlocutore.
All' epoca non esistevano email e fax, così mi reco di persona presso la sede Fiat a mostrare il documento ai responsabili. Alla vista del foglio scritto di loro pugno rimangono tutti costernati e ammettono senza indugio la paternità della svista.
'E adesso come si fa !??' si chiedono con una certa ansia. Sorpreso nel leggere nei loro volti preoccupazione, replico che possono dormire sonni tranquilli, si tratta solo mettersi li e rifare le correzioni su tutte le vetture una per una.
'Si, ma .... vede sig. Mais, le macchine non sono più qui!'
'Ah, e dove sono ora?' ribatto.
'Beh, sono a Genova, imbarcate nella stiva di una nave, pronte a salpare domattina. Ci vada, parta subito e faccia tutte le correzioni se no siamo in guai seri'.
Non facciamo neppure in tempo a concordare un compenso, mi dicono solo di non preoccuparmi che mi sarebbero stati riconoscenti. Mi ritrovo così in brevissimo tempo alla guida della mia macchina in direzione Genova con i miei collaboratori.
Quella notte lavorammo alacremente nella stiva della nave. Fu estremamente faticoso e delicato: c' era da fare un lavoro di rimozione di alcune lettere mediante il procedimento di seppiatura e lucidatura al fine di creare lo spazio per inserire la lettera mancante, e successivamente ricomporre la parola corretta su tutte le Campagnole.
Fu una piccola grande impresa terminare con successo ed in tempo utile il lavoro, e a distanza di anni mi sorprendo ancora di quante forze, carattere e risorse disponessi a quell' età. La Fiat fu di parola e mi ricompensò profumatamente, infatti da quel momento diventammo fornitori di tutte le sezioni Fiat come Olio Fiat, Fiat Agri, Fiat Trattori, ecc. "

A sinistra: la gloriosa Campagnola Fiat.
A destra: Catena di montaggio della Fiat negli anni ‘70

Lo Yacht dei Record
Vinicio Mais racconta ...
" Uno degli episodi che mi diverte di più raccontare...
Siamo nel 1988 ricevo una telefonata da parte dell' Abarth per la quale all' epoca realizzavo le grafiche su diversi prototipi come ECV/LC2 che partecipavano ai campionati mondiali su pista. Mi chiedono di realizzare la decorazione dello yacht di lusso del Gruppo Azimut ancorato al porto di Viareggio ed in procinto di tentare il record mondiale di Traversata Atlantica senza rifornimento con a bordo almeno un passeggero pagante, necessario per poter omologare il record. Il passeggero pagante sarebbe stato nientemeno che l' illustre miliardario Winthrop Rockefeller che comprò il biglietto di imbarco per la cifra simbolica di un dollaro, mentre come skipper figurava Cesare Fiorio. Poiché in occasione di una precedente Traversata l' imbarcazione arrivò al traguardo con gli adesivi per metà staccati mi spiegano che si tratterebbe, per evitare ancora questo inconveniente, di realizzare la grafica Martini e le scritte rigorosamente in vernice.
La mia risposta è un no deciso. Addico mille ragioni: non sono in vena di muovermi da Torino, non mi sento di mollare il lavoro e la famiglia.... E poi a dirla tutta questo tipo di lavorazione mi fa pensare all' incombere di ogni genere di grattacapi e imprevisti!
Mi reco così alla sede dell' Abarth per ribadire la mia decisione di fronte a tutti i pezzi grossi dell' azienda. Cercano di convincermi in tutti i modi, onestamente mi dispiace non poterli accontentare ma la mia risposta finale è sempre un fermo no, non me la sento. Ad un certo punto uno di loro tira fuori un assegno e mi chiede di scriverci su una cifra qualsiasi.
"Avanti, scriva una cifra per cui accetterebbe di fare il lavoro".
Esito ancora e ancora, poi per non scontentarli ulteriormente scrivo di impulso una cifra che reputo esagerata sufficiente a farli definitivamente desistere. Riconsegno l' assegno indietro e penso: ora finalmente si arrenderanno! Con mia grande sorpresa invece l' assegno viene firmato sul momento senza battere ciglio e quasi in un batter d'occhio mi ritrovo in viaggio diretto a Viareggio insieme ai miei collaboratori per eseguire la lavorazione. I lavori si concluderanno con un così grande successo che riceverò in seguito i ringraziamenti scritti dei coniugi Rossi di Montelera commissionari del lavoro."
A sinistra: Vinicio ai cantieri navali Azimut a Viareggio con un suo collaboratore
A destra: Vinicio a bordo dell Yacht dei Record


Le mele di Carlo Abarth
Vinicio Mais racconta ...
Spesso da giovanissimo lavoravo presso la sede di Corso Marche 38, sede storica dell’Abarth a Torino. Grazie alla mia precisione e cura per i dettagli ero entrato nelle grazie di Carlo ABARTH, il quale soleva condurmi spesso nel suo ufficio privato dove primeggiava sempre un cestino di mele bellissime di vari tipi e colori. Carlo mi incoraggiava a mangiarne quante ne volevo specificandomi che facevano bene alla salute, prevenivano tante malattie e che così facendo sarei vissuto sano e a lungo. Era il suo modo per ringraziarmi del lavoro svolto e ancora oggi che ho 75 anni (sono del ’41) godo di ottima salute e vitalità e non ho perso l'abitudine di mangiarne 3-4 al giorno!
Inoltre, ricordo ancora che spesso Carlo mi tratteneva a lavorare oltre l'orario di chiusura ed io cercavo in tutti i modi di trovare delle scuse. Lo scambio di battute suonava pressappoco così:
Io: "E' tardi, dovrei andare a prendere le medicine per mia madre!"
Carlo (con forte accento tedesco): "Bene, dare a me ricetta, io mandare a comprare medicine!"
Io: "Grazie, però devo anche passare a prendere la mia ragazza che sta aspettando!"








