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Intervista a Mais Vinicio

Come è nata l’idea di questa intervista? 

E’ capitato molte volte che i nostri visitatori e clienti venuti a prendere un caffè e a parlare dei loro progetti rimanessero incantati dalle fotografie che tappezzano le pareti dei nostri locali: foto di bozzetti e prototipi, di auto leggendarie e di marchi storici che trasudano di Storia.  Vinicio Mais, il fondatore dell’azienda nel lontano 1967, in queste occasioni non si fa mai pregare ed è felice di condividere qualche racconto e storiella relativa al passato dell’azienda e della Storia dell’automobile italiana che è passata anche attraverso la nostra realtà. 
Ai figli Luca e Roberto è sembrata una bellissima opportunità il poter recuperare e diffondere questa meravigliosa storia ordinando i fatti in ordine cronologico.  Nel 2017 nasce cosi questa intervista realizzata “in casa” grazie alla disponibilità del padre Vinicio che ha messo a disposizione i suoi ricordi per poter essere finalmente messi per iscritto ed essere letti sia da chi ha vissuto all’epoca e ricorda bene nomi e fatti, sia da chi vuole sentire il respiro e l’anima di una Torino che non esiste più.

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DOMANDA:  Buongiorno Vinicio, com' è nata l'idea di aprire una azienda come la Pubblimais, che si occupa di grafica e di pubblicità?

VINICIO MAIS:   Incominciamo dal principio.  Innanzitutto, con orgoglio sardo mi piace ricordare che sono nato a Carbonia in provincia di Cagliari.  Mio padre, contabile a Cagliari come civile presso l' esercito, considerando che la famiglia era piuttosto numerosa (ben cinque figli) fece richiesta di trasferimento in continente con il dubbio della scelta tra la città di Roma o quella di Torino.  Quando avevo circa 14 anni il trasferimento gli fu accordato e la scelta cadde su Torino città industriale con la Fiat ed un contorno di grande fascino rappresentato dalla Basilica di Superga, il Po, il Valentino, le montagne bianche e soprattutto la squadra del Grande Torino (mio padre infatti era anche arbitro di serie C e non resistette all' idea di trovarsi cosi vicino al campo Filadelfia calcato da quegli imbattibili campioni che fecero la storia del calcio).  Mio padre venne assunto cosi come contabile alla Scuola di Applicazione d' Arma di Torino di via Arsenale 22 di fronte alla vecchia RAI ed io, le mie tre sorelle e mio fratello ci ritrovammo a vivere la nostra gioventù in zona Regio Parco del capoluogo piemontese.

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Vinicio, giunto giovanissimo a Torino dalla Sardegna e cresciuto in zona Regio Parco.

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D:  A che età si accorse di essere particolarmente dotato in disegno?

VM:  Sin da giovanissimo mostrai doti precoci per il disegno a mano libera ma terminata a 15 anni la Scuola professionale di avviamento al Lavoro - il cui nome era Dalmazio Birago - ero ancora incerto se continuare a studiare o cercarmi un lavoro.  Un giorno mi accorsi di non avere i soldi per comprarmi una piccola tenda da campeggio ed andare al mare con gli amici ad Albisola Marina in Liguria; consultai così gli annunci di  "Stampa Sera"  e ne trovai uno che diceva:  "Ditta artigianale I.P.A.I. cerca ragazzi bravi in disegno per lavoro di iscrizioni pubblicitarie su automezzi".  I titolari della ditta I.P.A.I si chiamavano Alberto MININNI e Piero CASETTA ed avevano il laboratorio in zona Santa Rita in via Mombarcaro 92, sempre a Torino.  Mi presentai ai due titolari, fui preso in prova e dopo soli due mesi riuscii ad avere abbastanza soldi per comprarmi una mini tenda e a farmi la vacanza con gli amici! Fra i miei colleghi figuravano Michele MININNI, molto dotato in disegno e pitture artistiche a pennello e nipote di Alberto Mininni, Aldo Mininni figlio di Alberto Mininni, e Sergio DE GREGORIO nipote di Alberto Mininni, figure di cui parleremo ancora più avanti perché giocheranno un ruolo importante.

D:  Quanto dovette attendere prima di cominciare a lavorare "seriamente"?

VM:  Pochissimo, al ritorno dalla vacanza fui assunto dalla I.P.A.I., iniziai la mia attività di apprendistato e contemporaneamente frequentai una scuola serale statale di grafica in Via San Francesco da Paola a Torino insieme a Aldo Mininni mio coetaneo.  Lì si studiava Storia dell'Arte, si creavano bozzetti a tempera e si eseguivano copie a matita di nature morte e dal vivo con modelle.  

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Vinicio a 16 anni, apprendista.

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Vinicio durante il servizio di leva presso il corpo militare degli alpini

D:  E poi?

 VM:  E poi ... lavorai presso questa ditta ininterrottamente fino a metà del 1967 con la sola interruzione del servizio di leva nel corpo degli alpini nel 1961.  Fra l'altro durante la leva non rinunciai totalmente alla mia passione per il dipingere, infatti presso la caserma  "Beltricco"  di Dronero (CN) dipinsi a mano lo stemma in bassorilievo degli alpini e vari fregi e capitelli. 

D:  In un'epoca senza macchine e stampanti in cui la tipologia del lavoro era tipicamente manuale quanto era importante saper dipingere bene a mano?

VM:  Era sicuramente un aspetto decisivo che faceva sempre la differenza.  Le grafiche, i marchi, gli stemmi e i caratteri erano sempre disegnati a mano sul tecnigrafo ed i contorni dei disegni su carta da disegno normale o lucida venivano sempre bucati a mano con lo stesso procedimento usato da Michelangelo e Leonardo nel Rinascimento, ossia l'utilizzo di un bastoncino con un ago in punta da noi chiamato spuntino.  Su questi disegni bucati chiamati spolveri veniva sbattuto un involucro di pezza piena di talco che passando attraverso i buchi determinava i contorni da dipingere con tutta una serie di pennelli piatti e rotondi appropriati.

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D:  Che ricordo serba dei suoi maestri e più in generale di quel periodo?

VM:  In un' epoca in cui pochissime ditte erano in gradi di eseguire lavori manuali ed artistici, i pochi "Maestri" del settore conservavano gelosamente la loro arte e conoscenza.  Non c'era altra alternativa, anche per la mancanza di scuole ed accademie specializzate, che osservarli con curiosità ed attenzione e "rubare" loro il mestiere.  Inoltre era una scelta obbligata per noi apprendisti quella di acquistare a proprie spese i vari tipi di pennelli occorrenti: questi ultimi infatti raggiungevano uno stato ottimale per dipingere con maestria solo dopo molto tempo di uso continuo e quindi diventavano fondamentali e preziosissimi.

 

D:  Affascinante l'era del pennello! E per quanto si protrasse?

VM:  Andò avanti ancora per poco.  La ditta I.P.A.I. abbandono' quasi di punto in bianco il pennello per inventare un metodo ad intaglio di stagnola (applicata alle vetture) mediante bisturi che permetteva di creare delle mascherine con verniciatura a spruzzo con risparmi notevoli di tempo e con risultati sorprendenti a livello di precisione di dettagli ed uniformità di colore.  La scoperta di questo procedimento che in seguito la concorrenza ci copiò coincise con l'inizio della nostra lunga collaborazione con la celebre ABARTH, un'azienda locata in Corso Marche 38 a Torino fondata da un giovane tecnico motorista della prestigiosa CISITALIA di nome Carlo ABARTH, austriaco naturalizzato italiano che divenne molto popolare nel mondo dei motori e delle corse.  E' proprio da questa questa collaborazione tra Abarth e I.P.A.I che nacquero praticamente quasi tutte le grafiche sulle prime vetture sportive dell’ Abarth detentrici di vari record in molte corse di velocità. In pratica il destino ha voluto che per un certo tempo mi ritrovassi in giovanissima età a lavorare come apprendista presso l’Abarth , mi ci recavo spesso con sempre con Aldo o Michele MININNI per eseguire varie scritte e marchi in vernice.  Naturalmente questa fortunata esperienza ha segnato ed indirizzato in modo indelebile tutta la mia vita lavorativa.  In seguito, come tutti sanno, alla fine del 1971 l'azienda ABARTH fu acquistata dalla FIAT (la LANCIA era già stata acquisita 2 anni prima), ed io iniziai un nuovo lungo periodo di collaborazione con la FIAT che proprio allora cominciò a collezionare tutte le serie di strepitose vittorie e record ai campionati mondiali di rally fino all' anno del ritiro dalle corse del marchio LANCIA (sempre acquistato dalla FIAT) nel 1993.  Ancora oggi, essendo in possesso dei disegni originali delle grafiche di quasi tutte le vetture, la mia azienda Pubblimais è in grado di accontentare le richieste di decine di amatori e collezionisti da tutta Europa che richiedono le grafiche fedeli alle vetture ufficiali dell'epoca d'oro del rally.

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La fabbrica dell' Abarth in Corso Marche a Torino e il titolare, il leggendario Carlo Abarth (immagini originali tratte da questi link: foto 1 e foto2).

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D:  Qualche aneddoto particolare per gli appassionati nel periodo in cui lavorava per l’Abarth? 

VM:  Come detto, spesso lavoravo presso la sede di Corso Marche.  Grazie alla mia precisione e cura per i dettagli ero entrato nelle grazie di Carlo ABARTH, il quale soleva condurmi spesso nel suo ufficio privato dove primeggiava sempre un cestino di mele bellissime di vari tipi e colori.  Carlo mi incoraggiava a mangiarne quante ne volevo specificandomi che facevano bene alla salute, prevenivano tante malattie e che così facendo sarei vissuto sano e a lungo.  Era il suo modo per ringraziarmi del lavoro svolto e ancora oggi che ho 75 anni (sono del ’41) godo di ottima salute e vitalità e non ho perso l'abitudine di mangiarne 3-4 al giorno! 

Inoltre, ricordo ancora che spesso Carlo mi tratteneva a lavorare oltre l'orario di chiusura ed io cercavo in tutti i modi di trovare delle scuse. Lo scambio di battute suonava pressappoco così:

Io:  "E' tardi, dovrei andare a prendere le medicine per mia madre!"

Carlo (con forte accento tedesco):  "Bene, dare a me ricetta, io mandare a comprare medicine!"

Io:  "Grazie, però devo anche passare a prendere la mia ragazza che sta aspettando!"

Carlo:  "No problema, tu dare a me indirizzo e io mandare ragazza a prendere.  Lei aspettare seduta comoda su divano e tu finire prima i lavori".    

D:  Torniamo alla nostra storia: Lei, DE GREGORIO, CASETTA, Michele, Aldo e Alberto MININNI all’ I.P.A.I.

 

VM:  D’accordo.  Nel 1958 a causa di alcune vicende lavorative che crearono qualche dissidio il giovane DE GREGORIO venne allontanato dall’ I.P.A.I. e andò a lavorare presso la carrozzeria SALETTA che lavorava anch’essa per ABARTH.

Dopo un po’ tempo DE GREGORIO si mise in proprio fondando una propria azienda che, grazie alla collaborazione strettissima con Abarth divenne molto nota nel mondo dei motori. Il nome di questa azienda era PUBBLI AUTO. 

D:  E Pubblimais? Nacque in questo periodo …

VM:  Calma, calma, la nascita di una mia azienda personale non era ancora stata neppure concepita in quel periodo  …. Dovevano passare ancora diversi anni perché i tempi fossero maturi.

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D:  Proseguiamo allora con la storia della sua vita lavorativa da dove ci eravamo interrotti.

VM:  D’accordo.  Nel 1962 tornai dal servizio militare e con mia sorpresa la ditta I.P.A.I. di Alberto MININNI e Piero CASETTA non esisteva ma si era scissa in due realtà.  Scelsi di lavorare con Alberto MININNI presso dei nuovi locali molto vicini a dove sorgeva la vecchia I.P.A.I. Nel mio gruppo di lavoro c’erano anche Michele e Aldo MININNI.  Va detto che diversi anni dopo Michele MININN, la cui professione prendeva il nome di “pittore letterista”, si congedò dalla I.P.A.I di Aldo MININNI e raggiunse la Pubbli Auto di DE GREGORIO come dipendente.

Io lavorai con Alberto MININNI fino al 1967, poi mi ritagliai un ruolo di libero professionista e creai una mia ditta individuale.  L'atto di fondazione della ditta individuale PUBBLIMAIS di MAIS VINICIO risale esattamente al 5 Aprile 1967, anche se per la verità la mia ditta non aveva ancora una sede fisica vera e propria.

Un giorno del 1968 il mio destino lavorativo cominciò a delinearsi. Ricevetti una chiamata da CASETTA, che aveva una grossa mole di lavoro di auto da decorare e consegnare, e la sede di lavoro di Piero CASETTA era in Strada della Pronda 135/9 a Torino.

Io accettai di aiutarlo e mi misi subito in luce poiché avevo una velocità superiore agli altri lavoratori;  il tempo che gli altri terminavano di decorare un veicolo, io ne avevo già fatti 3 o 4 !

Un bel giorno CASETTA, ormai prossimo alla pensione e vedendo la mia passione e la mia abilità come pittore letterista, mi propose di proseguire la attività presso la sua sede a tempo pieno al suo posto. Accettai con entusiasmo e misi le basi per una redditizia attività lavorativa, affiancato per un anno lavorativo proprio da CASETTA il quale mi introdusse ulteriormente alla sua clientela e mi aiutò in modo significativo a perfezionarmi nel mio lavoro.  Finalmente la Pubblimais aveva una casa !

Merita qualche parola la sede in cui ancora oggi vive ed opera la Pubblimais.  La ditta sorge in una antica via nobiliare, Strada Vicinale della Pronda che, allora come oggi, è delimitata all' ingresso del vicolo da un grande arco o portale in muratura.  La strada conduceva in origine ad una cascina di proprietà di un rinomato casato, poi la stessa via venne spezzata in due dal passaggio della ferrovia e conobbe molti cambiamenti estetici dovuti ad aperture (e chiusure) di nuove attività e alla costruzione di qualche caseggiato. Dal lontano 1967 la nostra ditta è tra le poche cose che sono rimaste immutate e ancora presenti.

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Vinicio agli inizi di Pubblimais nel cortile interno dell'azienda

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D:  Come è proseguita l’attività gli anni seguenti?

VM:  Direi molto bene, le richieste di lavoro erano così elevate che dovetti assumere diversi apprendisti per aiutarmi nelle lavorazioni.  Ricordo benissimo che una delle principali fonti di lavoro era la Carrozzeria Amandonico che mi portava tantissime auto da decorare, ma naturalmente ricevetti molte commissioni anche Abarth e Fiat.  Oltre ai veicoli pubblicitari, mi arrivarono infatti molte proposte per le prime esecuzioni assolute di varie vetture da rally e da corsa.  

Proprio presso la mia ditta videro la luce sul finire degli anni 70 e l’inizio degli anni 80 le prime realizzazioni di alcune celebri livree:  MS (Fiat 131 Abarth), Olio Fiat (Fiat 131 Abarth), 4 Rombi VS Olio Fiat (Fiat 131 Abarth e Fiat Ritmo), Alitalia (Fiat 127), Marlboro (Lancia Stratos Silhuette), livrea Abarth (Iveco 55 Officine Abarth) e tante altre di cui non ricordo tutti i nomi o che sono state dimenticate (una parte di queste documentazioni storiche è stata recuperata recentemente grazie al paziente lavoro di ricerca e di catalogazione di mio figlio Luca).

Devo sottolineare come la vera e propria svolta per la mia carriera avvenne nel 1985 quanto PUBBLI AUTO di DE GREGORIO chiuse improvvisamente i battenti.  Questo fatto rappresentò per i dirigenti ABARTH e gli addetti del settore una bella gatta da pelare, erano tutti in grande agitazione perché si era nel pieno della produzione delle vetture che dovevano correre e le decorazioni in vernice delle livree potevano essere realizzate solo da chi possedeva i segreti di lavorazione artigianale dell'epoca nonché l'abilità manuale necessaria per quei lavori di elevatissima difficoltà.  Fui così contattato urgentemente dall'ABARTH per intraprendere un rapporto molto più continuativo per lo sviluppo in particolare delle livree Martini Racing delle vetture che da li a poco cominciarono a collezionare tutte le serie di strepitose vittorie e record ai campionati mondiali di Rally fino all' anno del ritiro dalle competizioni della Lancia avvenuto nel 1993. 

La nostra pubblicità andata in onda negli anni 80 sui canali Videogruppo e Telemontecarlo. 

Curiosamente da allora l' indirizzo ed il numero di telefono sono rimasti gli stessi.

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D:  Si può affermare che in un certo senso la Pubblimais raccolse l’eredità della Pubbli Auto?

 

VM:  Si, certamente è così e aggiungo almeno due considerazioni a supporto di questa considerazione.

La prima è che le metodologie di lavoro, le malizie e i segreti del mestiere che io e DE GREGORIO condividevamo erano gli stessi che erano stati appresi tanti anni prima alla "scuola" dei nostri comuni grandi maestri Piero CASETTA e Alberto MININNI erano gli stessi.

La seconda è che come titolare della Pubblimais assunsi alle mie dipendenze il mio mentore di gioventù Michele MININNI, ormai conosciuto da tutti come il grande pittore letterista che nei molti anni di lavoro presso PUBBLI AUTO si era fatto un nome contribuendo alla realizzazione di tutte le livree della Lancia Stratos.  Nel 1985 Michele, con cui sono sempre rimasto in contatto ed in amicizia nonostante non lavorassimo più insieme, mi confessava che non era più molto a suo agio in Pubbli Auto (la quale appunto da lì a poco avrebbe chiuso definitivamente) e che si stava cercando un’altra occupazione.  Conoscendo il suo valore e la sua serietà fui ben felice di avanzargli una proposta di assunzione presso la mia azienda e fu così che Michele passò felicemente nella mia squadra portando la sua esperienza e le sue conoscenze maturata in Pubbli Auto.  Mi sento di dire che Michele fu molto felice da noi, aveva i suoi spazi anche per dipingere i suoi quadri (era anche un ottimo pittore paesaggista) e continuò ad operare in un ambiente stimolante e ricco di prospettive fino al raggiungimento della sua età pensionistica.  Michele arrivò da noi proprio in un periodo irripetibile di nuovi progetti e di novità, siamo infatti nella seconda metà degli anni 80 che coincise con gli indimenticati ed irripetibili successi della Lancia Delta Integrale nei Campionati del Mondo di Rally.

Tra le auto di questo periodo citiamo le prime esecuzioni assolute delle livree Martini su Lancia ECV e Lancia ECV2Lancia Delta 4WD, Lancia Delta Integrale 8v, Lancia Delta Integrale 16v '89 (con la celebre livrea a scacchi, unica auto nella storia Lancia a correre su base rossa), Lancia Delta Integrale 16v '90.

Ancora oggi conserviamo una ampissima disponibilità di materiale come disegni, spolveri, dime e misure e materiale fotografico esclusivo che ci permette di accontentare le esigenti richieste di centinaia di amatori e collezionisti da tutto il mondo che richiedono le grafiche fedeli alle vetture ufficiali dell' epoca d' oro del rally. 

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Michele Mininni e Vinicio festeggiano i 30 anni di attività di Pubblimais

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D:  Abarth, Lancia e Pubblimais. Naquero solo livree per vetture da Rally oppure si è lavorato anche differenti tipologie di vetture?  

 

VM:  Si è lavorato anche con altri tipi di vetture, e mi dai l’occasione per ricordare che la nuova livrea Martini Racing della Lancia LC2 allargata venne elaborata e creata proprio nei nostri locali.  Ancora oggi mi riempe di orgoglio sapere che uno degli esemplari di LC2 da noi realizzato che partecipo ai Mondiali Sportprototipi dell’epoca è conservato in una spettacolare collezione che si presso gli spazi della HERITAGE HUB (Stellantis ex Fiat) a Torino e che è perfettamente visitabile. 

D:  Altre cose da ricordare, magari legate alle persone che conobbe nell’epoca d’oro del Rally e con cui collaborò?

VM:  Un pensiero particolare sicuramente va per Giorgio ROSSOTTO, un grafico geniale e dotatissimo interno dell'Abarth con il quale ho realizzato alcune delle più importanti grafiche delle storia del Rally e delle corse su pista.  Egli soleva consegnarmi i suoi caratteristici disegni riproducenti le bozze grafiche realizzate a mano colorati con il pennarello, e questi disegni erano l’unico riferimento che avevo per tracciare le linee e realizzare la grafica vera e propria in vernice sulle vetture.  Avevo un rapporto speciale di intesa e fiducia con Giorgio e fui molto colpito quando venne a mancare una decina di anni fa.

Tra i personaggi dell’epoca che ho conosciuto non possono mancare i FRATELLI BALDI, ex reparto Abarth ai tempi d’oro del Rally e maestri della meccanica.  Per la loro Fiat Ritmo creai addirittura una livrea in vernice, e ancora oggi partecipano a molte gare con la stessa macchina e la stessa livrea! (link)

Voglio ricordare anche la collaborazione con lo storico verniciatore dell’Abarth conosciuto come NITRO. A quel tempo ci confrontavamo e scambiavamo spesso il materiale grafico in nostro possesso per soddisfare al meglio le tantissime richieste dell'Abarth. 

D:  Altre cose da ricordare, magari legate alle persone che conobbe nell’epoca d’oro del Rally e con cui collaborò?

VM:  Un pensiero particolare sicuramente va per Giorgio ROSSOTTO, un grafico geniale e dotatissimo interno dell'Abarth con il quale ho realizzato alcune delle più importanti grafiche delle storia del Rally e delle corse su pista.  Egli soleva consegnarmi i suoi caratteristici disegni riproducenti le bozze grafiche realizzate a mano colorati con il pennarello, e questi disegni erano l’unico riferimento che avevo per tracciare le linee e realizzare la grafica vera e propria in vernice sulle vetture.  Avevo un rapporto speciale di intesa e fiducia con Giorgio e fui molto colpito quando venne a mancare una decina di anni fa.

Tra i personaggi dell’epoca che ho conosciuto non possono mancare i FRATELLI BALDI, ex reparto Abarth ai tempi d’oro del Rally e maestri della meccanica.  Per la loro Fiat Ritmo creai addirittura una livrea in vernice, e ancora oggi partecipano a molte gare con la stessa macchina e la stessa livrea!

Voglio ricordare anche la collaborazione con lo storico verniciatore dell’Abarth conosciuto come NITRO.  A quel tempo ci confrontavamo e scambiavamo spesso il materiale grafico in nostro possesso per soddisfare al meglio le tantissime richieste dell'Abarth. 

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D:  La Pubblimais oggi è in particolar modo conosciuta da tutti gli appassionati per i suoi lavori sulle vetture storiche da Rally e da corsa. Ma sappiamo che in realtà la Pubblimais è stata molto altro ….

 

VM:  Infatti è così ! Una delle mie soddisfazioni e passioni più grandi è sempre stata quella di decorare gli automezzi aziendali.  Una volta la mole di lavoro era davvero imponente, tutte le più importante aziende e i marchi più conosciuti facevano a gara per venire da noi a decorare in vernice i loro veicoli, in particolare negli anni 90 si può dire che nel campo delle decorazioni su automezzi la nostra era una azienda Leader in Italia.  Tra le più grandi marche automobilistiche e di veicoli industriali bisogna citare FIAT e VIBERTI e tra le note aziende dell'epoca vanno assolutamente ricordate RAI, PANNA ELENA, CASA DEI CAPPELLETTI, TORTELLINI RANA, GODINO GIOCATTOLI, CAFFE’ COSTADORO, GALUP. LOACKER, LATTE ABIT e tante altre. Sono sicuro di averne dimenticate tantissime... (link).

Particolarmente pregiate erano anche tutte le esecuzioni miste pennello e vernice per le più importanti marche di birra (FOSTER's, BULLDOG, BECK's, GUINNESS) sia sulle insegne in legno dei pub di Torino sia sui veicoli che venivano completamente decorati. 

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Alcuni lavori storici eseguiti in vernice negli anni 80-90

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D:  Arriviamo proprio agli inizi degli anni 90 e all' avvento delle nuove tecnologie quali computer, stampanti, plotter, laminatrici: come è stata affrontato dalla Pubblimais il forte cambiamento che ha investito la vostra attività nonché tutto il mondo lavorativo?

 

VM:  Non ci fu grande possibilità di scelta, d' altra parte tutto il mondo ad inizio anni 90 si stava modernizzando.  

Dovemmo per forza attrezzarci con computer e programmi di grafica, io personalmente ricordo che feci molta resistenza ad abbandonare le vecchie tradizionali metodologie di lavoro perché ci ero affezionato e perché esse davano la possibilità di far emergere il talento e l'abilità individuale.  Con la diffusione dei nuovi macchinari tra le ditte grafiche l'avvenuto appiattimento di questi valori individuali è un fatto innegabile, ma è altresì da riconoscere che negli ultimi anni con le nuove tecnologie è possibile eseguire lavorazioni straordinariamente precise ed accurate.  

C' è un po' meno poesia e creatività di un tempo ma si è guadagnato in velocità, organizzazione e precisione. 

D:  In concreto, di quali attrezzature la ditta Pubblimais dispone oggi? 

VM:  Attualmente disponiamo di varie stazioni grafiche, plotter, laminatrici e moderne tecnologie di stampa che ci permettono di riprodurre su veicoli pubblicitari, cartelli e striscioni, qualsiasi tipo di marchio o immagine fotografica con un forte impatto visivo ed un'ottima durata nel tempo grazie ad inchiostri speciali ed alla plastificazione a caldo anti U.V. (Ultravioletti).  Inoltre mio figlio Roberto ha introdotto nuove apparecchiature per eseguire lavori particolari e di nicchia.

 

D:  Ha mai pensato, cosi per gioco, a calcolare su quante vetture la Pubblimais ha realizzato la grafica a partire dalle origini fino ai giorni nostri?

VM:  Ipotizzando una media minima di circa 2-3 veicoli al giorno non è esagerato pensare che la Pubblimais abbia realizzato sino ad oggi qualcosa come 15.000 – 20.000 veicoli pubblicitari. 

D:  Parliamo di lavori non legati al Rally poiché di quelli abbiamo già detto. Di tutti i lavori eseguiti ce ne sarà qualcuno a cui è rimasto più legato, vuoi per il prestigio dei committenti vuoi per l'eccezionalità della lavorazione ...  

VM:  Beh, se provo ad annoverare i lavori più rappresentativi, e sicuramente ne dimenticherò qualcuno, non posso non menzionare la grafica completamente a pennello eseguita sulla vettura CISITALIA di Carlo ABARTH e poi di proprietà del CONTE ZANON.  Poi la vettura storica ITALA con scritte con scritte originali a pennello "Parigi Pechino" e la vettura OSELLA di Formula Uno (il pilota era CHEEVER) che ricevette in America il premio come "Vettura più bella della Formula Uno".   E ancora, l'esecuzione in vernice dei filettini nero e blu che caratterizzavano tutte le vetture del parco macchine dell' Avvocato Gianni AGNELLI e del Dott. Umberto AGNELLI. E poi, ricordo la grafica MARTINI eseguita totalmente in vernice presso i cantieri navali di Viareggio sullo yacht del gruppo AZIMUT che partecipò al tentativo di Traversata dell' Oceano Atlantico senza rifornimento con a bordo un passeggero illustre quale il miliardario Rockefeller (link).  Per quest' ultima lavorazione ricevetti i complimenti e ringraziamenti scritti dei coniugi ROSSI DI MONTELERA commissionari del lavoro.

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D:  Ci indichi un principio o un valore che attraverso la sua carriera di artigiano è rimasto sempre vivo ed ispirante, e che ha trasmesso anche al figlio Roberto che dal 2010 ha ereditato la guida della ditta.

VM:  Ho cercato di trasferire tutto il mio bagaglio di esperienza e conoscenza a ROBERTO, e non vi è gioia maggiore per un padre che vedere che gli sforzi sono stati premiati.  Mio figlio fortunatamente è dotato di un grande estro, buon gusto e ottime conoscenze dei programmi grafici per computer e che gli permettono di fare fronte brillantemente alle esigenze di gran parte della variegata clientela, dalle grandi Aziende ai collezionisti di Rally di tutto il mondo dall' Europa all’America, dall’Australia al Giappone (link).  Ecco, se proprio vogliamo possiamo individuare alcune linee comuni all' interno della storia della Pubblimais nell' impegno ed il coraggio di mantenere sempre alta la qualità del servizio e dei materiali utilizzati senza mai cedere alla tentazione, in un periodo di conclamata crisi del lavoro e dell'economia, di trasformarci in una stamperia o copisteria che traggono i loro guadagni dalla quantità piuttosto che dall'eccellenza.  Ma anche valori come la cortesia, il clima familiare ed amichevole, la serietà, e la puntualità di consegna delle forniture sono punti forti della nostra squadra che si avvale da qualche anno anche dell’altro mio figlio Luca, il quale possiede un ottimo senso estetico, capacità organizzativa e volontà di migliorare il proprio ambiente lavorativo.

Prima riga: Roberto Mais in posa con 3 vetture all’epoca in cui lavorava per Pubblimais come dipendente.

Seconda riga da sinistra a destra: Vinicio e Roberto, Graziella moglie di Vinicio, Vinicio.

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D:  Nel 2007 la Pubblimais è stata insignita dalla Città di Torino del  "Premio della Fedeltà al Lavoro e per il Progresso Economico. Come ha vissuto questo riconoscimento pubblico?

 VM:  Ricevere il premio direttamente dalle mani del Sindaco Sergio Chiamparino e Alessandro Barberis è stato davvero gratificante.  La ciliegina sulla torta di una vita dedicata al lavoro che è sempre stato anche una passione.  La fortuna vuole che abitando proprio sopra la sede della ditta posso ogni volta che ne ho voglia scendere e godermi tutte le attività aziendali, e nel caso cercare di rendermi utile.  L’amore per l’azienda che considero una mia creatura non finirà mai.

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Vinicio premiato dal sindaco Sergio Chiamparino

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Altri piccoli aneddoti e storie

Non siete ancora sazi e vorreste leggere di più? In realtà avremmo molto altro materiale da inserire in questa pagina e raccontarvi di tante cose curiose che sono capitate in 50 e passa di attività ma ... per ragioni che potete immaginare non tutto può essere riportato sul web !!!

Abbiamo però ancora una chicca da offrirvi,  alcuni piccoli aneddoti prelevati direttamente dalle memoria storica di Mais Vinicio! 

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